La sola cosa necessaria affinche' il male trionfi e' che gli uomini buoni non facciano nullaEdmund Burke


giovedì 23 giugno 2011

Siccità in Francia: le scie chimiche all'origine della spaventosa carenza idrica

E' allarme per la siccità in Francia: la scarsità delle precipitazioni si sta ripercuotendo sul raccolto di cereali, con un crollo pari all'11 per cento, e sull'energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari, i cui impianti di raffreddamento, usano quantità abnormi di oro blu. E' inutile cercare la vera causa dell'aridità, visitando i siti di meteorologia, su cui viene "spiegato" che la penuria di piogge è dovuta all’assenza delle perturbazioni atlantiche. Qual è il motivo di questa assenza? La diffusione di composti igroscopici (sali di bario e gel di silicio, in particolar modo) è all'origine del preoccupante problema: i regimi pluviometrici sono fortemente compromessi ed alterati sicché ci si deve attendere, nel breve periodo, un razionamento dell'acqua e dell'energia nonché un incremento delle tariffe. Quello che per i cittadini è un danno, per le corporations è un vantaggio... Intanto i velivoli chimici continuano a prosciugare l'atmosfera ed a distruggere tutte le nubi imbrifere, mentre i meteorologi di regime, blaterano di fantomatici cambiamenti del clima.
Sono ormai circa trenta i dipartimenti francesi alle prese con la siccità e gli agricoltori non sono i soli a dover fare i conti con la carenza idrica. Se la penuria d'acqua dovesse proseguire, infatti, 44 dei 59 reattori nucleari d'oltralpe potrebbero essere costretti ad interrompere la loro attività in via precauzionale, costringendo la Francia a razionare anche l'energia.

Secondo l'osservatorio nucleare, l'acqua necessaria al funzionamento delle centrali è in ventidue casi già oggi appena sufficiente, anche perché le norme nazionali impongono all'Ente di stato per l'elettricità di rispettare standard che impediscano alterazioni degli ecosistemi fluviali. Sulla Loira, ad esempio, quando la portata scende sotto i sessanta metri cubi al secondo in caso di alte temperature, i quattro impianti, che attingono dal fiume tra i tre e id i dieci metri cubi al secondo, devono diminuire i loro prelievi per mantenere un livello d'acqua accettabile.

"E' una situazione che purtroppo fa aumentare il rischio di incidente - sottolinea Stephane Lhomme, candidato ambientalista per le elezioni del 2012 e presidente dell'Osservatorio nucleare - quando si ferma un reattore, bisogna comunque proseguire l'attività di raffreddamento e dunque l'acqua è indispensabile".

Fonte:
qualenergia


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