di Corrado Penna
Bye bye blue sky, il documentario sulle scie chimiche del regista Patrick Pasin, è adesso visionabile (con sottotitoli in lingua inglese) in un formato ridotto di 30 minuti. In tale versione esso è stato infatti selezionato per una gara di cortometraggi.
Questo è il link per visionare il filmato (ed eventualmente votarlo):
onecloudfest.com/festival/competition
Per vedere gli altri documentari in gara basta cliccare su "choose another film" (scegli un altro film).
Una versione in formato avi delle dimensioni di 100 Megabyte è già scaricabile (sempre audio o sottotitoli inglesi). Appena possibile questo blog cercherà di fornire la trascrizione/traduzione completa dei dialoghi e delle scritte in sovraimpressione.
Qui sotto la prima parte del lavoro (primi 5 minuti circa del film). Di seguito c’è uno spezzone di intervista in italiano all’amico Rosario Marcianò, e quella non ve la traduco.
Nota bene: sebbene gli intervistati insistano sulle scie più evidentemente anomale e quindi facilmente riconoscibili come scie chimiche, non ci si stancherà di ripetere che alle nostre latitudini le scie di condensa sono una cosa realmente rara e che il 99% delle scie che vediamo nel cielo, anche quelle che restano nel cielo per breve tempo, sono scie chimiche perchè:
a) la frequenza di quei voli con scia a breve persistenza è assolutamente irregolare, indice del fatto che non si tratta di aerei civili
b) nei giorni in cui ci sono scie chimiche nei cieli spesso vediamo 200 aerei con scia e una decina senza scia (il normale traffico civile di aerei che atterrano o decollano dall’aeroporto a noi piu’ vicino); in certi rari ma fortunati giorni vediamo invece il traffico aereo quasi azzerato, solo dieci aerei senza scia, ciò vuol dire che i 200 voli di troppo, anche se molti di loro rilasciavano scie a breve persistenza, sono tutti di aerei che spruzzano veleni sopra le nostre teste
c) sono aerei non rilevati dai radar, aerei fantasma non adibiti al trasporto civile di uomini e merci
d) volano troppo vicini a noi per essere aerei di linea che volano a quota di crociera (8/13 km) over raramente di formano le scie di condensa; di essi si distingue fin troppo bene la sagoma e si sente fin troppo bene il rombo
e) si tratta di aerei che volano in coppie o terzetti, modalità di volo proibita agli aerei civili
Bye bye blue skye, un documentario di Patrick Pasin – Trascrizione/traduzione dei dialoghi e delle scritte in sovraimpressione Dal 1953 al 1964 l’esercito ha rilasciato ingenti quantità di solfuro di zinco e cadmio e di microorganismi in 33 località, soprattutto città e centri storici, negli Stati Uniti e nel Canada ma anche nel Regno Unito ed in Scandinavia.
fonte: Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti 1997
E adesso?
Dottoressa Rosalie Bertell, epidemiologa ambientale, direttrice della Commissione Medica Internazionale di Bhopal, Membro fondatore del "Istituto Internazionale della Preoccupazione per la Salute Pubblica" (International Institute for Concern on Public Health) con sede a Toronto. Riconosciuta dall’ONU e da altre istituzioni internazionali come esperta di questioni militari.
Rosalie Bertell: "Io sono rimasta sorpresa un giorno guardando in alto e osservando quelle che pensavo fossero scie di condensa da parte dei motori di un jet, che duravano da 15 ad 80 secondi. Queste erano qualcosa di diverso, innanzitutto duravano per un’ora o anche più, e poi erano anche alquanto larghe, e se le guardavi attentamente le potevi vedere sgocciolare, era come se ci fosse un liquido che sgocciolava fuori da esse [le scie], ma al momento io non potevo sapere realmente cosa fossero fin quando qualcuno non mi ha menzionato che quelle non erano scie di condensa ma scie chimiche, diffusione di prodotti chimici".
Alan De Tourtoulon un pilota dell’aviazione civile che ha volato per la British Airways e la Swissair.
Alan De Tourtoulon: "Le scie che persistono che ho visto negli ultimi pochi anni sono molto differenti da qualsiasi scia che avevo visto in precedenza ed io non capisco come esse persistano così a lungo. Una normale scia di condensa dura due minuti o anche cinque minuti. Ma guardare su nel cielo e vedere una scia fluttuare lentamente per un’ora è molto inusuale".
Andrew Johnson, fondatore del sito www.checktheevidence.com, un punto di riferimento a livello mondiale sulle scie chimiche.
Andrew Johnson: "La cosa che più mi ha insospettito che quando mi sedevo a lavorare al computer verso la sera, e vedevo quelle griglie di scie , quasi perfettamente squadrate. Come si può ottenere una griglia di scie in così poco tempo? Quelle scie e quelle griglie si sono formate in un periodo di circa 15 minuti, ed un traffico aereo civile di quattro aerei che volano esattamente sopra la mia casa in quel periodo di tempo, questo non succede".
Dottor Nikos Katsaros, Ricercatore Anziano del Centro Nazionale di Scienze Fisiche "Demokritos" di Atene. Membro del Comitato Nazionale per l’Ambiente. Rappresentante nazionale al comitato scientifico della NATO. Membro del comitato Enouranois, che indaga sulle irrorazioni e la geoingegneria.
Nikos Katsaros: "Sono preoccupato per queste scie chimiche, la differenza principale è che persistono nel cielo per un periodo di tempo veramente lungo, ore, o in qualche caso addirittura per tutta la giornata.
Andrew Johnson: "Abbiamo iniziato ad osservare scie che lasciano un’ombra, scie nere, le abbiamo viste anche dal satellite" (…)
Claire Henrion, co-fondatrice di Acseipica, un’organizzazione non governativa (ONG) che indaga sulle irrorazioni e la geoingegneria.
Claire Henrion: "Non c’è nessuna regolarità nella frequenza. Accade molto spesso, quasi tutto il giorno, ma in certi giorni non c’è niente.
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