Argomenti esclusi dall’agenda di Copenhagen: le tecniche di modificazioni ambientali (ENMOD) e le variazioni climatiche
AUTORE: Michel CHOSSUDOVSKY
Tradotto da Curzio Bettio
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I dirigenti di tutto il mondo si incontrano a
Copenhagen nel dicembre 2009 con l’obiettivo di raggiungere un accordo
sul Riscaldamento Globale. Il dibattito sulle Variazioni Climatiche si
focalizza sull’impatto delle emissioni dei gas serra e sulle misure per
ridurre le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo, secondo il Protocollo di Kyoto.
L’opinione generale di base è che le emissioni di gas
serra costituiscono l’unica causa dell’instabilità climatica. Nessun
governo o gruppo di azione ambientalista ha sollevato il problema della
“guerra ambientale” o delle “tecniche di modificazioni ambientali
(ENMOD)” a scopi militari.
Malgrado un vasto corpo di conoscenze scientifiche,
il problema delle manipolazioni del clima per scopi militari è stato
escluso dall’agenda delle Nazioni Unite sulle variazioni climatiche.
John von Neumann, al culmine della Guerra Fredda
(1955), sottolineava con tremenda preveggenza che : “Interventi in
materia atmosferica e climatica…si apriranno ai nostri occhi con una
dimensione difficile da immaginare al presente…Questo amalgamerà gli
interessi di ogni nazione con quelli di tutte le altre, in modo totale,
più di quello che la minaccia nucleare o una qualche altra guerra
abbiano fatto fino ad ora.” (Citazione da Spencer Weart, Guerra
Ambientale: Schemi di modificazioni climatiche, Global Research, 5
dicembre 2009)
Nel 1977, una Convenzione internazionale, ratificata
dall’Assemblea Generale dell’ONU, metteva al bando “l’uso militare, o di
altra ostile natura, di tecniche di modificazioni ambientali con
effetti a larga diffusione, di lunga durata o di violenta intensità.”
(AP, 18 maggio1977).
Sia gli Stati Uniti d’America che l’Unione Sovietica risultarono firmatari della Convenzione.
“Guidati dall’interesse di consolidare la pace,…e di
salvare l’umanità dai pericoli derivati dall’uso di nuovi strumenti di
guerra, (…) Riconoscendo che l’uso militare di tali tecniche di
modificazioni ambientali possa procurare effetti estremamente dannosi
al benessere dell’uomo, (…) Desiderando proibire efficacemente l’uso
militare di tecniche di modificazioni ambientali in modo da eliminare i
pericoli all’umanità…e affermando la volontà di lavorare per il
conseguimento di questo obiettivo, (…) ogni Stato Parte Contraente di
questa Convenzione si impegna a non dedicarsi all’uso militare di
tecniche di modificazioni ambientali con effetti a larga diffusione, di
lunga durata e di violenta intensità, come mezzi di distruzione, di
danneggiamento o di lesioni nei confronti di ogni altro Stato
Contraente.”(Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazioni ambientali, Nazioni Unite, Ginevra: 18 maggio 1977. Entrata in vigore il 5 ottobre 1978).
La Convenzione definiva le “‘tecniche di
modificazioni ambientali’, facendo riferimento a qualsiasi tecnica per
il cambiamento, mediante la deliberata manipolazione di processi
naturali, delle dinamiche biochimiche, della composizione o della
struttura della terra, della sua litosfera, dell’idrosfera o dello
spazio esterno.” (Gli Stati Contraenti dichiarano l’Interdizione delle
Modificazioni Ambientali formalmente osservata, UN Chronicle, luglio
1984, Vol. 21, pag. 27)
La sostanza della Convenzione del 1977 veniva
riaffermata in termini veramente generali attraverso la Convenzione
Quadro delle Nazioni Unite sulle Variazioni Climatiche (UNFCCC),
sottoscritta nel 1992 al Summit sulla Terra di Rio de Janeiro:
“ Gli Stati hanno…in accordo con la Carta delle
Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale, la (...)
responsabilità di assicurare che le attività nell’ambito della loro
giurisdizione o controllo non procurino danni all’ambiente di altri
Stati o di aree oltre i limiti della loro giurisdizione nazionale.”
(Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sulle Variazioni Climatiche, New York, 1992)
Dopo il Summit sulla Terra del 1992, il problema
delle Variazioni Climatiche a Scopo Militare non è stato mai sollevato
nei successivi summit e convegni sulle variazioni climatiche sotto gli
auspici dell’UNFCCC. Il problema è stato cancellato, rimosso. Non fa
parte del dibattito sulla variazione del clima.
Tuttavia, nel febbraio 1998, la Commissione per gli
Affari Esteri, la Sicurezza e le Politiche di Difesa del Parlamento
Europeo ha tenuto sedute pubbliche a Brussels sulle capacità di guerra
meteorologica espresse dagli Stati Uniti e sviluppate secondo il
programma HAARP, con base in Alaska.
[N.del tr.: il Programma HAARP è costituito da
un’installazione civile e militare in Alaska (Stati Uniti) per la
ricerca scientifica sugli strati alti dell’atmosfera e della ionosfera.
Un altro scopo è la ricerca sulle comunicazioni radio per uso militare.
L'impianto HAARP è costituito da un trasmettitore capace di trasmettere
onde elettromagnetiche sulle onde corte, quindi ad alta frequenza].
La “mozione ordine del giorno” della Commissione rimessa al Parlamento Europeo “considera l’HAARP [The High Frequency Active Auroral Research Program installato in Alaska]…, in virtù del suo impatto ambientale a largo raggio, essere un problema di preoccupazione generale e richiede che siano esaminate le sue implicazioni legali, ecologiche ed etiche da una struttura internazionale indipendente…; [la Commissione] si rammarica per il reiterato rifiuto dell’Amministrazione degli Stati Uniti…di dare assicurazioni alla pubblica opinione…relativamente ai rischi pubblici ed ambientali del programma HAARP.”
(Parlamento Europeo, Commissione per gli Affari
Esteri, la Sicurezza e le Politiche di Difesa , Brussels, doc. no.
A4-0005/99, 14 gennaio 1999).
Però, la richiesta della Commissione di redigere una
“Carta Verde” sugli “impatti ambientali delle attività militari” veniva
fortuitamente accantonata sulla base che la Commissione Europea mancava
della giurisdizione opportuna a mettere sotto inchiesta “i collegamenti
fra ambiente e difesa”. Brussels era ansiosa di evitare uno scontro con
Washington. (vedi European Report, 3 febbraio 1999).
Nel 2007, “The Daily Express” – in seguito alla
desecretazione e alla declassificazione di documenti del governo
Britannico dagli Archivi Nazionali – riferiva che: “I documenti
declassificati rivelano che sia gli USA, al primo posto, che l’Unione
Sovietica possedevano programmi militari segreti con l’obiettivo di
controllare il clima del mondo.”
Uno scienziato ha dichiarato con vanto: “Dal 2025 gli Stati Uniti governeranno il tempo atmosferico”.
Queste rivendicazioni sono respinte dagli scettici
come teorie di complotto fuori controllo e materia per film alla James
Bond, ma esistono sempre più evidenze che i confini fra fantascienza e
realtà stanno diventando sempre più indistinti.
Gli USAmericani ora ammettono di avere investito
durante la guerra del Vietnam sulla “inseminazione di nuvole” 112
milioni di dollari nel corso di cinque anni – deliberatamente creando
fortissime precipitazioni per spazzare via con la pioggia i raccolti del
nemico e distruggere le vie di rifornimento del sentiero di Ho Chi
Minh, in un’operazione nominata in codice “Project Popeye”.
Veniva confermato che le precipitazioni erano
aumentate di un terzo nelle aree prese come obiettivo, conseguendo
successi con queste armi di manipolazione climatica. All’epoca,
funzionari governativi asserivano che la regione era stata messa in
ginocchio da intense precipitazioni piovose. (Weather War? – Guerra Meteorologica?, Daily Express, 16 luglio 2007)
La possibilità di manipolazioni climatiche e
ambientali come parte di una agenda militare, ammessa anche formalmente
da documenti ufficiali del governo e dell’esercito USA, non è stata mai
considerata rilevante nel dibattito sul Clima.
Gli analisti di cose militari al riguardo sono muti. I
meteorologi non fanno inchieste sull’argomento, e gli ambientalisti
sono invischiati sul riscaldamento globale e sul Protocollo di Kyoto.
Il Programma HAARP
Il Programma HAARP (High-Frequency Active Auroral
Research Program) di base a Gokona, Alaska, è apparso dal 1992. Il
Programma fa parte di una nuova generazione di sofisticati sistemi
d’arma sotto il controllo della SDI, la Strategic Defense Iniziative – Iniziativa di Difesa Strategica (“scudo spaziale”) degli Stati Uniti.
Antenne del programma HAARP
Gestito dal Consiglio di Amministrazione dei Veicoli
Spaziali del Laboratorio di Ricerca dell’Aviazione Militare degli Stati
Uniti, l’HAARP costituisce un sistema di potenti antenne in grado di
“controllare modificazioni locali della ionosfera” [strato più alto
dell’atmosfera].
L’HAARP è stato presentato alla pubblica opinione come un programma di ricerca scientifica ed accademica.
I documenti militari USAmericani sembrano suggerire,
tuttavia, che l’obiettivo principale dell’ HAARP è di “sfruttare la
ionosfera per scopi del Ministero della Difesa.”
(Vedi Michel Chossudovsky, The Ultimate Weapon of Mass Destruction: "Owning the Weather" for Military Use – L’ultima arma di distruzione di massa: “Possedere il tempo atmosferico” a scopo militare, Global Research, 27 settembre 2004)
Senza far riferimento esplicito al programma, uno
studio HAARP dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti fa il punto
sull’uso delle “modificazioni ionosferiche indotte” come mezzo per
alterare configurazioni atmosferiche, e per disattivare le comunicazioni
del nemico e i suoi sistemi radar. (Ibid)
Inoltre, l’HAARP ha la capacità di provocare
interruzioni di energia elettrica e di mettere fuori uso sistemi di
energia elettrica di intere regioni.
Rosalie Bertell, presidente dell’Istituto
Internazionale di Interesse alla Salute Pubblica, afferma che l’HAARP
agisce come “un gigantesco riscaldatore che può causare sconvolgimenti
nella ionosfera, producendo non solo buchi, ma lunghe incisioni nello
strato protettivo che impedisce a radiazioni mortali di bombardare il
pianeta.”
Il fisico Dr. Bernard Eastlund ha definito l’HAARP come “il più esteso riscaldatore ionosferico mai costruito”.
Secondo un documento della Duma di Stato della
Russia, “gli Stati Uniti stanno pianificando l’esecuzione di esperimenti
su larga scala, secondo il programma HAARP, per creare sistemi d’arma
in grado di interrompere le linee di comunicazioni radio e di mettere
fuori uso la strumentazione installata su navicelle e razzi spaziali,
per provocare seri infortuni alle reti di elettricità e agli oleodotti e
gasdotti, e per scatenare impatti negativi sulla salute mentale di
intere regioni.”
“La manipolazione del tempo atmosferico è un’arma
preventiva per eccellenza. Può essere diretta contro paesi nemici o
“nazioni amiche” senza che se ne rendano conto, può essere usata per
destabilizzare sistemi economici, ecosistemi e agricolture. Inoltre può
sconvolgere i mercati finanziari e delle materie prime. Lo
sconvolgimento in agricoltura induce una più grande dipendenza dagli
aiuti alimentari e dai prodotti cerealicoli importati dagli USA e da
altri paesi occidentali.”
(Michel Chossudovsky, Weather Warfare: Beware the US military’s experiments with climatic warfare – Guerra meteorologica: attenti agli esperimenti dell’esercito USAmericano con sistemi d’arma climatici!, The Ecologist, dicembre 2007)
Un’analisi della documentazione emanata
dall’Aviazione Militare degli Stati Uniti mette in evidenza
l’impensabile: la manipolazione segreta di configurazioni atmosferiche,
dei sistemi di comunicazioni e dell’energia elettrica, come arma in una
condizione di guerra globale, che consente agli Stati Uniti di
danneggiare e dominare intere regioni del Mondo.
Secondo un documento ufficiale dell’Aviazione
Militare degli Stati Uniti, “ la modificazione del tempo atmosferico
offre al combattente bellico un’ampia serie di possibili opzioni per
sconfiggere o reprimere un nemico…Negli Stati Uniti, la modificazione
del tempo atmosferico verosimilmente diverrà parte di una politica di
sicurezza nazionale con applicazioni sia domestiche che internazionali.
Il nostro governo perseguirà tale politica, subordinando a questa i suoi
interessi, a vari livelli.” (Aviazione Militare degli Stati Uniti.
Università dell’Aria dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti, AF 2025,
Rapporto Conclusivo, http://www.au.af.mil/au/2025/)
Copenhagen: COP 15
[N.del tr.: la dicitura completa è Conference of the Parties to the United Nations Framework Convention on Climate Change, ovvero COP, COP 15 = Conferenza delle Parti alla 15.esima Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici]
La manipolazione del clima per scopi militari è
potenzialmente una minaccia più grave nei confronti dell’umanità
rispetto alle emissioni di CO2.
Perché questa questione è stata esclusa dal dibattito
alla COP 15, quando la Convenzione delle Nazioni Unite del 1977
stabilisce del tutto esplicitamente che “l’uso militare o di altra
ostile natura di tali tecniche potrebbe avere effetti estremamente
pericolosi per il benessere dell’umanità”? (Convention on the Prohibition of Military or Any Other Hostile Use of Environmental Modification Techniques – Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di altra ostile natura di tecniche di modificazione ambientale, Nazioni Unite, Ginevra, 1977) Perché questa copertura?
Perché le tecniche di modificazione ambientale (ENMOD) non sono state discusse dalla società civile e dalle organizzazioni ambientaliste sotto gli auspici del Forum Alternativo sul Clima 2009?
Originale da: Excluded from the Copenhagen Agenda: Environmental Modification Techniques (ENMOD) and Climate Change-The manipulation of climate for military use
Articolo originale pubblicato il 5-12-2009 L’autore Curzio Bettio è membro di Tlaxcala, la rete internazionale di traduttori per la diversità linguística. Questo articolo è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne autori, traduttori, revisori e la fonte. URL di questo articolo su Tlaxcala: http://www.tlaxcala.es/pp.asp?reference=9766&lg=it
Fonte: http://www.tlaxcala-int.org/
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