Era il 1966 quando, in pieno boom economico, Celentano con il suo brano
il “Ragazzo della via Gluck”, denunciava la cementificazione senza
regole del territorio.
Analogamente, oggi, ci sarebbe la necessità di avere un bravo cantautore
che denunciasse la “cementificazione" dei cieli attraverso una "nuova"
minaccia, le scie chimiche.
Infatti sempre più frequentemente, alzando gli occhi al cielo, si notano
lunghe, diffuse ed incrociate scie e, contestualmente, dei lunghi
filamenti trasparenti che discendono dal cielo accompagnati da un forte
odore che potremmo definire acre.
Non sono in molti ad accorgersi di quanto accade sulle loro teste, forse
perchè presi dal frenetico ritmo della vita o perchè convinti che per
potersi avvalere di uno stato di progresso così avanzato si debba,
implicitamente, rinunziare alla propria incolumità fisica e/o di salute,
per cui poco importa se un manipolo di criminali, per propri interessi,
si diverte a gasare mezzo pianeta spendendo patrimoni incredibili
tolti, ovviamente, dalle nostre tasche.
E' certo che, nonostante le ormai stranote vicende inquinanti dell'
Ilva, Pertusillo, Terra Dei Fuochi nonché delle falde acquifere del
bresciano, a molti potranno venire dubbi rispetto al fatto che ci sia
qualcuno che abbia interesse ad irrorare l'atmosfera con sostanze non
particolarmente favorevoli allo sviluppo della vita umana ma, nella
fatti specie, i mass media tendono a minimizzare se non a ridicolizzare
le notizie su detta problematica come nel caso di un paio di articoli
apparsi sul sito de “La Stampa” il 16 e 21 settembre 2013.
Ma cosa sono le scie chimiche? A cosa servono?
Vediamo di andare per gradi, se pur in modo alquanto sintetico.
Le scie chimiche, sono una miscela di sostanze chimiche, organiche ed
inorganiche come bario, alluminio, quarzo o biossido di silicio (81%),
calcio fluoruro(8%), calcio carbonato(6%), calcio solfato di idrato(2%),
ferro idrossido(2%) emesse da contenitori applicati all'esterno e/o
all'interno di aerei bianchi e senza alcun contrassegno.
Dette
sostanze, se inalate per lungo tempo (e le scie chimiche a differenza
delle scie di condensazione create dai normali aerei di linea, rimangono
compatte in cielo per molte ore) risultano particolarmente pericolose a
livello polmonare e potenzialmente foriere di silicosi, la quale può
manifestarsi anche dopo molti anni dall'esposizione a detti agenti
inquinanti.
E' alquanto consolidato, e le fonti sono ormai innumerevoli che,
nonostante la promulgazione di varie leggi internazionali, l'interesse
delle ricerche militari per il controllo del clima non è mai venuto meno
e che, di conseguenza, le ricerche sono continuate in segreto.
A
confermare quanto sopra, un intervista di Radio Base al Tenente
Generale Fabio Mini andata in onda all'interno del programma "Linea
Diretta" del 21 febbraio 2008 in cui,
tra le altre cose, questi cita un documento della US Air Force
intitolato "Weather as a multipler force - Owning the weather 2025" ("Il
clima come moltiplicatore di forza - Controllare il clima entro il
2025"), nel quale si fà esplicito cenno alle modificazioni atmosferiche
che l'esercito americano intende realizzare in questi anni per
controllare le condizioni metereologiche ed utilizzarle per fini
bellici. (serve ricordare che l'Italia fà parte della NATO e che sul suo
territorio c'è più di qualche base US?)
Per Concludere, facciamo un paio di considerazioni.
Nell'immaginario collettivo, nonché nella realtà, quando si parla di
trombe d'aria si pensa subito a paesi del centro-nord America e Sud-est
Asiatico, mai e poi mai penseremmo a paesi Europei e tanto meno,
all'Italia per due motivi sostanziali
1) Per la sua condizione climatica
2) per la sua conformazione territoriale
Infatti, perchè si creino e sviluppino trombe d'aria c'è bisogno di
"forti sbalzi termici" ed ampi spazi, cose che in Europa è difficile
avere grazie anche alle catene montuose che la circondano e sono
presenti al suo interno.
Ciò detto, come si spiegano le tanto devastanti trombe d'aria occorse a Taranto nel 2010 e 2012?
Coincidenze?
Chissà, ma di fatto i cieli tarantini sono a "scacchi" quasi ogni giorno.
Per poter scrivere questo articolo, mi sono avvalso del numero
speciale SCIE CHIMICHE, PERCHE’ ? della rivista IL DISCEPOLO (Anno 3
Ottobre 2010) della Draco edizioni a firma di Massimo Rodolfi, ma basta
digitare su google scie chimiche per avvertire solo l’imbarazzo della scelta di una “porta” per entrare in un “mondo” così poco noto.
Filomeno Cafagna
Fonte: http://www.traninews.it/
Visto su: subliminal-chemtrails.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento
La pubblicazione dei commenti è sottoposta a moderazione quindi se non rispondo subito non vi preoccupate.
L'autore del blog non è responsabile dei commenti esterni.
Ognuno è libero di commentare ma non saranno tollerati commenti contenenti turpiloquio, offese verso persone, ideologie, religioni o politiche e razzismo in ogni sua forma.