La sola cosa necessaria affinche' il male trionfi e' che gli uomini buoni non facciano nullaEdmund Burke


martedì 22 ottobre 2013

Scie Chimiche, per una “Cementificazione” a scacchi dei cieli d’Italia

Era il 1966 quando, in pieno boom economico, Celentano con il suo brano il “Ragazzo della via Gluck”, denunciava la  cementificazione senza regole del territorio.
Analogamente, oggi, ci sarebbe la necessità di avere un bravo cantautore che denunciasse la “cementificazione" dei cieli attraverso una "nuova" minaccia,  le scie chimiche.
Infatti sempre più frequentemente, alzando gli occhi al cielo, si notano lunghe, diffuse ed incrociate scie e, contestualmente, dei lunghi filamenti trasparenti che discendono dal cielo accompagnati da un forte odore che potremmo definire acre.
Non sono in molti ad accorgersi di quanto accade sulle loro teste, forse perchè presi dal frenetico ritmo della vita o perchè convinti che per potersi avvalere di uno stato di progresso così avanzato si debba, implicitamente, rinunziare alla propria incolumità fisica e/o di salute, per cui poco importa se un manipolo di criminali, per propri interessi, si diverte a gasare mezzo pianeta spendendo patrimoni incredibili tolti, ovviamente, dalle nostre tasche.
E' certo che, nonostante le ormai stranote vicende inquinanti dell' Ilva, Pertusillo, Terra Dei Fuochi nonché delle falde acquifere del bresciano, a molti potranno venire dubbi rispetto al fatto che ci sia qualcuno che abbia interesse ad irrorare l'atmosfera con sostanze non particolarmente favorevoli  allo sviluppo della vita umana ma, nella fatti specie, i mass media tendono a minimizzare se non a ridicolizzare le notizie su detta problematica come nel caso di un paio di articoli apparsi sul sito de “La Stampa” il 16 e 21 settembre 2013.


 
Ma cosa sono le scie chimiche? A cosa servono?
Vediamo di andare per gradi, se pur in modo alquanto sintetico.
Le scie chimiche, sono una miscela di sostanze chimiche, organiche ed inorganiche come bario, alluminio, quarzo o biossido di silicio (81%), calcio fluoruro(8%), calcio carbonato(6%), calcio solfato di idrato(2%), ferro idrossido(2%) emesse da contenitori applicati all'esterno e/o all'interno di aerei bianchi e senza alcun contrassegno.
Dette sostanze, se inalate per lungo tempo (e le scie chimiche a differenza delle scie di condensazione create dai normali aerei di linea, rimangono compatte in cielo per molte ore) risultano particolarmente pericolose a livello polmonare e potenzialmente foriere di silicosi, la quale può manifestarsi anche dopo molti anni dall'esposizione a detti agenti inquinanti.
E' alquanto consolidato, e le fonti sono ormai innumerevoli che,  nonostante la promulgazione di varie leggi internazionali, l'interesse delle ricerche militari per il controllo del clima non è mai venuto meno e che, di conseguenza, le ricerche sono continuate in segreto.
A confermare quanto sopra,  un intervista di Radio Base al Tenente Generale Fabio Mini andata in onda all'interno del programma  "Linea Diretta" del 21 febbraio 2008 in cui, tra le altre cose, questi  cita un documento della US Air Force intitolato "Weather as a multipler force - Owning the weather 2025" ("Il clima come moltiplicatore di forza - Controllare il clima entro il 2025"), nel quale si fà esplicito cenno alle modificazioni atmosferiche che l'esercito americano intende realizzare in questi anni per controllare le condizioni metereologiche ed utilizzarle per fini bellici. (serve ricordare che l'Italia fà parte della NATO e che sul suo territorio c'è più di qualche base US?)
 
Per Concludere, facciamo un paio di considerazioni.
Nell'immaginario collettivo, nonché nella realtà, quando si parla di trombe d'aria si pensa subito a paesi del centro-nord America e Sud-est Asiatico, mai e poi mai penseremmo a paesi Europei e tanto meno, all'Italia per due motivi sostanziali
1) Per la sua condizione climatica
2) per la sua conformazione territoriale
Infatti,  perchè si creino e sviluppino trombe d'aria c'è bisogno di "forti sbalzi termici" ed ampi spazi, cose che in Europa è difficile avere grazie anche alle catene montuose che la circondano e sono presenti al suo interno.
Ciò detto, come si spiegano le tanto devastanti trombe d'aria occorse a Taranto nel  2010 e 2012?      
Coincidenze?
Chissà, ma di fatto i cieli tarantini sono a "scacchi" quasi ogni giorno.
Per poter scrivere questo articolo, mi sono avvalso  del numero speciale  SCIE CHIMICHE, PERCHE’ ? della rivista IL DISCEPOLO  (Anno 3  Ottobre 2010) della Draco edizioni a firma di Massimo Rodolfi, ma basta digitare su google scie chimiche per avvertire solo l’imbarazzo della scelta di una “porta” per entrare in un “mondo” così poco noto.

Filomeno Cafagna 

Fonte: http://www.traninews.it/

Visto su: subliminal-chemtrails.blogspot.it

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