Leggo con particolare interesse sulla questione scie chimiche, dato che possiedo alcune informazioni delle quali forse siete a conoscenza o forse no.
Anni fa mentre ero in servizio nella Royal Australian Air Force, fui distaccato al n°1 "Ardu" presso Laverton, in Victoria, che per la cronaca non è esclusivamente un’installazione solo con erba, edifici abbandonati (sopra il suolo perlomeno) e una vecchia pista in disuso. ARDU significa "Aircraft Research and Development Unit", e mi è capitato di lavorare fianco a fianco con piloti e tecnici americani che si trovavano quaggiù col progetto dell’aereo spia U2.
Aerei spia un accidente! Stavano sicuramente scattando fotografie ma non solo del nemico, bensì del nostro territorio e dei nostri modelli meteorologici, e mentre eseguivano questo compito spruzzavano bario e polvere d’ossido di alluminio nelle nuvole a strato "per effetti sperimentali di schermatura solare", ci fu detto. Si, certo, come no.
Un altro dei miei incarichi era la supervisione nelle ore serali del Club degli Aviatori, il che mi portò socialmente a contatto con alcuni di questi tecnici e dei loro ufficiali, i quali avevano alquanto in simpatia le nostre donne arruolate, per non parlare delle nostre mogli e fidanzate, ma ciò per cui avevano decisamente simpatia era la nostra birra australiana! Dunque essendo un tipo indagatore, il vostro affezionatissimo riusciva sempre ad avere turni “extra” così da ronzare attorno a queste persone, dato che solitamente vuotavano il sacco più degli Australiani, specialmente dopo qualche birra supplementare delle nostre.
Ricordo di essere stato informato da un ufficiale e da almeno due avieri, all’epoca in servizio col contingente dell’U2 (e che avevano anche aiutato mia moglie e lo scrivente), che avrei dovuto spostarmi il più presto possibile nel Queensland settentrionale, in modo da non essere colpito dalle previste irrorazioni degli anni a seguire, irrorazioni eseguite per riscaldare deliberatamente la nostra atmosfera, onde contribuire ai cambiamenti climatici di desertificazione sull’Australia centrale ed orientale e anche oltre ed all’epoca il nostro governo sapeva tutto al riguardo!
“Perché il Queensland settentrionale?”, chiesi loro, e la risposta fu che vi era il maggior numero di militari americani che vivevano lì dopo il pensionamento, piuttosto che in qualunque altra parte del pianeta, grazie al clima umido ed anche per la vicinanza a sicure installazioni sotterranee!
Mia moglie all’epoca soffriva di una brutta forma d’asma, pertanto decisi di non firmare per un rinnovo al termine del mio arruolamento, dopo aver saputo che “venivano anche usate altre sostanze” per testare il sistema immunitario degli australiani che, allora come oggi, continuano ad essere spruzzate deliberatamente nell’aria sopra di noi, a nostro beneficio ovviamente!
Dunque tornando ai tardi anni ‘60, inizi ’70, sapevo dell’imminente privatizzazione dei nostri consigli, impianti e banche molto prima che fosse reso pubblico ed anche quanto le autorità costituite avevano in serbo per noi, ma nessuno credeva a quanto andavo dicendo alle riunioni sindacali ed occasioni del genere.
Se vi sembra brutto, è ancora peggio, così come le altre informazioni sulle quali ho mantenuto il silenzio, per via della clausola di non divulgazione che fui obbligato a firmare sui miei fogli di congedo.
Posso dirvi questo, comunque. Se il Dr. Len Horowitz avesse pubblicato i suoi libri trenta anni fa, in questo paese molta più gente avrebbe avuto una visuale maggiore di quanto andava accadendo alla loro terra e forse più persone si sarebbero attivate per farci qualcosa, chissà... e forse, dico forse, noi, al posto dei cartelli militare-medico-farmaceutico, saremmo invece ancora in possesso del nostro paese.
Vorrei scrivere un libro su tutto questo, o anche un film, ma sono soltanto un pensionato e non posso permettermi certi lussi, quindi proseguirò facendo la mia piccola parte istruendo le persone in merito al loro sistema immunitario ed al loro sangue, e su come sconfiggere le malattie in arrivo. E credetemi quando dico che lungo il percorso hanno scoperto alcune bellezze persino più grandi della SARS!”
Lettera firmata, Australia.
Tratto dalla rubrica “Lettere all’editore…” di Nexus n° 51 - Agosto-Settembre 2004
fonte: tankerenemy
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