Fonte: tankerenemy.com
Pubblichiamo le fondamentali analisi
eseguite da un laboratorio certificato francese su campioni di composti
polimerici, i filamenti la cui dispersione e caduta sono associate al
passaggio degli aerei militari e civili impiegati nelle irrorazioni
clandestine a bassa ed alta quota. Non sono tele di Aracnidi, a
differenza di quanto asserito in modo mendace dagli enti ufficiali
preposti alla tutela dell'ambiente, ma fibre composte da ftalati. Le
risultanze delle analisi confermano inequivocabilmente quanto da tempo
asseriamo, ossia che gran parte delle compagnie commerciali sono
coinvolte nelle operazioni di aerosol volte a modificare le condizioni
dell'atmosfera: i veleni diffusi, infatti, entrano nella composizione
dei carburanti e degli oli lubrificanti aeronautici. Si osservi che
molti composti rilevati contengono il micidiale benzene. Per
identificare i responsabili, bisogna perciò cercare chi produce e
fornisce questi tossici additivi, utili agli scopi della geoingegneria
clandestina.
Diversi campioni di filamenti raccolti tra novembre e dicembre 2012
sull'intero territorio francese sono stati inviati al nostro laboratorio
da Thénioux. Le fibre provengono da Saint Clément des Levées, de Saint
Martin de Crau e da Malabat.
Per ogni campione, sono stati eseguiti due esperimenti di desorbimento
termico alla temperatura di 445° Celsius, da un lato, direttamente e
dopo metilazione in-situ (un processo che consente il rilevamento di
composti polari potenzialmente presenti). Diversi composti organici
generati in questa serie di otto esperimenti, ogni volta sono stati
separati mediante gascromatografia ed identificati mediante
spettrometria di massa (GC/MS). [1]
I
dati sono stati interpretati ed i risultati sono descritti in questo
rapporto analitico. Sembra che questi filamenti aerodispersi siano
polimeri organici complessi contenenti componenti chimici di sintesi,
come dimostra l’analisi eseguita su molti prodotti della loro
decomposizione termica, tra cui diverse molecole che si trovano
comunemente nei carburanti e nei lubrificanti per motori aeronautici.
I quattro campioni studiati contengono diversi composti aromatici
sintetici tossici (ftalati) e tre di essi contengono DEHP, un
rappresentante di questa famiglia di prodotti particolarmente temuto per
la sua proprietà d'interferente endocrino. Tutte le molecole organiche,
in particolare composti eterociclici, presenti nei campioni di
"filamenti aerodispersi" sono fonte di preoccupazione, sia in termini di
salute pubblica sia per il loro impatto ambientale.
Riteniamo che questi filamenti potrebbero derivare dalla ricombinazione
di sostanze rilasciate nell'atmosfera dai motori degli aerei.
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Bernard TAILLIEZ
Docteur ès Sciences
Directeur Scientifique – Fondateur
Responsable Assurance-QualitéQ
Qui il documento di analisi originale.
[1] Il desorbiménto [Comp. di de- e (ad)sorbimento] è il fenomeno,
inverso dell'adsorbimento, consistente nella liberazione di una sostanza
adsorbita su un solido.
[2] Gli ftalati sono esteri dell'acido ftalico. Sono composti in genere
poco solubili in acqua, molto solubili negli oli e poco volatili. Di
solito si presentano come liquidi incolori. Sono ottenuti per
esterificazione tra l'anidride ftalica ed un alcool opportuno,
generalmente compreso tra i 6 ed i 13 atomi di carbonio. Ad esempio, il
di-2-etilesilftalato è prodotto dalla reazione chimica tra 2-etilesanolo
ed anidride ftalica. Nel 2004 la produzione mondiale di ftalati è stata
stimata in 400.000 tonnellate. Sono noti sin dagli anni ‘20 del XX
secolo ed hanno conosciuto un incremento di produzione negli anni ‘50,
con l'immissione sul mercato del PVC. Gli ftalati sono una famiglia di
composti chimici usati nell'industria delle materie plastiche come
agenti plastificanti, ovvero come sostanze aggiunte al polimero per
migliorarne la flessibilità e la modellabilità. Il PVC è la principale
materia plastica (in termini di volume di produzione) in cui sono
impiegati. Addizionato ad esso, lo ftalato permette alle molecole del
polimero di scorrere le une sulle altre, rendendo il materiale morbido e
modellabile anche a basse temperature. Ftalati di alcoli leggeri
(dimetilftalato, dietilftalato) sono usati come solventi nei profumi e
nei pesticidi. Gli ftalati trovano inoltre uso frequente nella
preparazione di smalti per unghie, adesivi, vernici e persino negli
alimenti. Questi composti sono oggetto di controversia dal 2003: alcuni
studi sembrano mostrare che siano in grado di produrre effetti analoghi a
quelli degli ormoni estrogeni, causando una femminilizzazione dei
neonati maschi e disturbi nello sviluppo dei genitali nonché nella
maturazione dei testicoli. Studi sui roditori mostrano che un'elevata
esposizione agli ftalati provoca danni al fegato, ai reni, ai polmoni ed
allo sviluppo dei testicoli.
Fonte: Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. ftalati; ftalica, anidride; ftalici, acidi.
Articolo correlato:
- La verità sui filamenti di ricaduta
http://www.tankerenemy.com/2013/11/e-confermato-i-filamenti-di-ricaduta.html#.Un8xDiet-to
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