L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità.
(John Fitzgerald Kennedy, Discorso all’ONU, 1961)
(John Fitzgerald Kennedy, Discorso all’ONU, 1961)
Traduzione di Marina Mazzoli per Nogoeingegneria
Pubblicazione disponibile nel “Journal of the British Interplanetary Society”
LONDRA – 6 novembre 2015
– Il documento dal titolo “La distruzione deliberata dei Pianeti e
delle biosfere”, prende in esame, da un punto di vista teorico, come
possa venire effettuata una vera guerra spaziale in futuro, o tra le
altre civiltà galattiche, se esistono.
Il
documento considera come le armi spaziali potrebbero essere utilizzate
per distruggere interi pianeti – senza infrangere le leggi della fisica.
Invece di fare esplodere pianeti tramite raggi laser inviati dalle
stazioni spaziali, lo studio prende in considerazione di
alterare la temperatura di un pianeta, fino a quando i suoi oceani
arrivano a congelare o bollire. Una strategia alternativa è quella di guidare grandi asteroidi su una rotta di collisione con un mondo estraneo, di provocare una collisione devastante simile a quella che ha portato all’estinzione dei dinosauri.
Per gli alieni non soddisfatti nel provocare una semplice estinzione di massa, il documento illustra anche come possono essere modificate le orbite dei pianeti per farli collidere l’uno con l’altro – o addirittura essere lanciati in una stella, per essere completamente distrutti.
L’autore Andrew Lockley ha detto: “Certo, c’è un po’ di fantascienza in uno studio come questo. Tuttavia, non c’è al momento nessun motivo per pensare che queste armi siano impossibili.
Cercare questo tipo di guerra interplanetaria potrebbe aiutarci a
individuare segnali di vita aliena nella galassia, che, come parte della
nostra società, fa il Search for Extraterrestrial Intelligence (SETI).”
Il
documento considera anche i rischi per la Terra di questo tipo di arma.
Sorprendentemente l’umanità sarebbe in grado di costruire una difesa
contro alcune armi più semplici nei prossimi anni. L’autore ha
detto, “Gli alieni potrebbero sparare un’arma progettata per riempire
l’atmosfera terrestre con gas che interrompono il clima. Tale arma
potrebbe essere annientata con una tecnologia simile a quella per
affrontare gli asteroidi in arrivo, attualmente allo studio.”
Entro
pochi decenni, potrà anche essere possibile per gli uomini l’invio di
armi di distruzione di massa ai nostri vicini stellari. Una semplice sonda, contenente solo i batteri provenienti dalla Terra, potrebbe essere sufficiente per distruggere un’intera biosfera aliena
– in ultima analisi, uccidendo gran parte delle forme di vita native su
un pianeta alieno, nell’arco del tempo. Tali armi aumentano la
possibilità che il primo contatto degli esseri umani con i mondi alieni,
potrebbe essere cercare di distruggerli.
In risposta alla pubblicazione dell’articolo, l’Editore del Journal of British Interplanetary Society,
Kelvin F.Long, ha detto che “come Società che è sempre stata
all’avanguardia negli sviluppi nell’astronautica, continuiamo a favorire
il lavoro sul pensiero visionario, anche quando è altamente speculativo
come in questo caso. La cosa interessante dell’articolo di Andrew
Lockley, è che alcune delle idee che cita potrebbero essere riprese da
altri autori e, quindi, promuovere nuovi campi di ricerca teorica. Si
pongono anche importanti problemi etici per il futuro. Siamo lieti di
fornire una piattaforma per le idee e le discussioni in questo senso “.
( (grassetto nostro: n.d.r.)
Journal of British Interplanetary Society,
edizione maggio-giugno 2015, pagine 150-152 (rilasciato a partire dal 5
novembre, 2015), Emissione acquistabile presso
http://www.bis-space.com/eshop/products-page/publications .. .
Articolo rilasciato per l’acquisto presso http://www.jbis.org.uk/
Contatto
Andrew Lockley
A. Lockley (2015), JBIS, 68, pp.150-152
Refcode: 2015.68.150Keywords: Exoplanet, solar radiation management, terraforming, directed panspermia, space warfare
Fonte: nogeoingegneria.com
Ogni distruzione e' una autodistruzione …bisogna metterlo nella testa.
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